Tra le varie discussioni che riguardano la ripresa del basket, c’è sicuramente la necessaria rivalutazione e valorizzazione dei giocatori nostrani, in particolare all’interno dei vivai.
A causa dell’emergenza Coronavirus, molti giocatori stranieri, non saranno facilitati a rientrare in Italia, o saranno allettati da proposte migliori nei loro paesi d’origine e questo porterà ad una conseguente diminuzione del loro numero nelle rose dei vari campionati.
Secondo Mario Boni, vice presidente della GIBA (Giocatori Italiani Basket Associati), le prossime decisioni dovranno tener conto del nuovo scenario globale ed incentrare il focus sui cambiamenti che potrebbero conseguirne; per fare ciò bisognerà giocare d’anticipo.
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” Per ripartire il basket deve puntare su giocatori italiani. Questa crisi, porterà ad un ridimensionamento della presenza di stranieri in Serie A. Non sappiamo quando la situazione si sbloccherà e chi deciderà di tornare in Italia; inoltre, la G-League negli States, ha aumentato gli stipendi e ciò potrebbe indurre molti giocatori a restare li’. Questo comporta il rischio di avere un parco stranieri di livello inferiore”.
“Da molto tempo dico di guardare alle leghe minori. Anche li’ ci sono giocatori forti che, se giustamente apprezzati, avrebbero le potenzialità per far bene anche in Serie A. Spesso vedo cifre esagerate per giocatori stranieri; assolutamente ingiustificate rispetto al loro rendimento in campo. Ci sono giocatori italiani che invece, rendono di più e sono più importanti per le loro squadre sia sotto l’aspetto tecnico che della personalità”. Poi conclude “Penso sia sufficiente dare uno sguardo alla A2 o alla Serie B per rendersi conto di cosa io stia parlando”.