Via libera agli allenamenti in solitaria anche per le discipline di gruppo. La decisione arriva però a sorpresa da una circolare del ministero dell’Interno, che risolve il rebus fra la norma del dpcm e le ordinanze di maggiore apertura dei governatori delle regioni. Le famose linee guida del ministero dello Sport, approvate dal Comitato tecnico-scientifico del governo, «il protocollo Spadafora», vengono quindi messe in ombra.
Per tutta la giornata di ieri sono giunte voci, poi smentite, su una minaccia di dimissioni di Spadafora. Che la tensione sia molto alta lo dice però il post su facebook, pubblicato dal ministro dello Sport: «Leggo cose strane in giro ma nulla è cambiato rispetto a quanto ho sempre detto sul Calcio: gli allenamenti delle squadre non riprenderanno prima del 18 maggio e della ripresa del Campionato per ora non se ne parla proprio. Ora scusate ma torno ad occuparmi di tutti gli altri sport (palestre, centri danza, piscine, ecc) che devono riaprire al più presto!».
Parole che evidentemente si riferiscono agli allenamenti veri e propri, e che derubricano il via libera di ieri a una semplice opportunità per evitare che i calciatori siano costretti ad andarsene al parco, magari provocando proprio quegli assembramenti che devono essere assolutamente evitati. Ma il via libera è operativo. Lo si capisce anche dalla reazione delle squadre che ufficializzano la decisione di effettuare i primi test medici e di procedere ad aprire le porte dei loro centri di allenamento, seppure consentendo ai calciatori il solo lavoro individuale, senza spogliatoi, docce, né personale di supporto.
Sembra che il premier Giuseppe Conte, voglia intervenire in prima persona per confrontarsi col mondo del calcio. Il ministro Spadafora, ribadisce di non aver nessun pregiudizio, ma è convinto che il confronto (ieri saltato) fra Comitato tecnico-scientifico del governo-commissione medica Figc e e Federazione medico-sportiva sul protocollo, possa essere l’ultima scena. Se non si troverà l’accordo, andrà presa la stessa decisione della Francia.