Ci sono tre punti fermi nel clamoroso caso del fuorigioco fantasma in occasione del gol vittoria di Acerbi a La Spezia. E non parliamo dei tre punti che è valso alla Lazio, ma di tre certezze: la prima è che il fuorigioco non era affatto fantasma e che quindi il gol andava annullato, la seconda è che l’errore non è stato tecnico ma di comunicazione, il che – a proposito dei tre punti conquistati dalla Lazio – esclude ogni ipotesi di ripetizione della partita, e la terza è che la stagione dell’arbitro Pairetto e del Var Nasca è finita sabato sera. E non soltanto per loro: il designatore Rocchi, dispiaciuto e arrabbiato ma anche lucido nell’analisi dell’accaduto, ha infatti deciso di fermare pure gli altri quattro componenti della squadra arbitrale: Valeriani, i due assistenti e il 4° uomo.
La ragione è semplice quanto preoccupante: ciascuno di loro – avendo in cuffia le comunicazioni tra la sala Var di Lissone e il terreno di gioco del Picco – avrebbe potuto rendersi conto che Pairetto stava per far riprendere il gioco – disinnescando la possibilità di annullare il gol – e sarebbe potuto intervenire per fermarlo, evitando l’incredibile equivoco. L’arbitro di Torino infatti ha interpretato come via libera una parola o una frase in arrivo dalla sala Var e nessuno, Var in primis ovviamente, se ne è accorto in tempo. La definitiva chiarezza sull’episodio a questo punto potrà farla soltanto la diffusione dell’audio dei dialoghi tra var e arbitri: considerati i precedenti anche recenti e la linea comunicativa imposta da Rocchi fin dal suo arrivo, non è detto che dovremo aspettare a lungo.
Fonte: Sky Sport