Con i Grizzlies che senza il suo leader Ja Morant giocano meglio i californiani privi del loro coach devono vincere a tutti i costi in casa per non giocarsi gara 7 in trasferta.
Non se lo sarebbe aspettato nessuno, nemmeno i più grandi sostenitori dei sorprendenti Grizzlies, che avrebbero potuto infliggere a Curry e compagni una sconfitta di questo calibro. Gara 5 è stata un’umiliazione in tutti i sensi per i californiani, che si sono ritrovati addirittura durante il terzo quarto sotto di ben 55 punti, con gli avversari che con i 134 di fine gara hanno registrato il record di franchigia per punti segnati in un partita di Playoff.
Con Morant costretto in panchina ad incitare i suoi per via dell’infortunio al ginocchio che lo sta costringendo a dare forfait in questa post season, Jaren Jackson JR, Desmond Bane e Tyus Jones sono stati gli attori principali con 21 punti a testa. I Warriors dal canto loro sono apparsi lontanissimi dalla loro condizione migliore, sembrando un lontano parente di quella squadra che ha macinato vittorie con fiducia fino ad arrivare al terzo posto in conference a fine regular season.
Questa notte gara 6 si giocherà al Chase Center di San Francisco dove i Warriors hanno vinto le loro ultime 5 partite di Playoff e le ultime 7 in generale. Green e Curry sono apparsi persi durante tutto l’arco della partita, ma una miccia è scattata durante un timeout a inizio quarto quarto, quando i fan dei Grizzlies festeggiavano già con le urla ‘Whoop That Trick!” (usato provocatoriamente da Curry nel prepartita per descrivere quale sarebbe stato il loro piano partita) di fronte i due giocatori avversari, si è visto Draymond incitare gli avversari gridando all’unisono il coro dei fan in maniera goliardica e Steph sorridere pensando alla vendetta.
Tutto confermato nelle dichiarazioni post partita dove i due rispondendo alle domande dei cronisti hanno voluto precisare come non vedano l’ora di ritornare in casa per chiudere la serie contro una squadra che non rispetta perché “ si risveglia solo quando vince”. Messaggi “intimidatori” insomma che vanno avanti dall’inizio di questa serie avvincentissima a cui solo il campo potrà dare un verdetto finale.
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