A Sassuolo già sono pronti i fazzoletti per asciugarsi le lacrime. Se domenica l’attenzione di tutta Italia sarà al Mapei per la probabilissima festa scudetto del Milan che ha un enorme match point per strapparlo dal petto dei cugini interisti, i neroverdi avranno un altro importante motivo per ricordare l’ultima giornata di campionato. Francesco Magnanelli ha annunciato che lascerà il calcio giocato cambiando i panni e rimanendo con ogni probabilità nella società emiliana come membro dello staff del tecnico Alessio Dionisi. Dopo 17 anni in cui ha collezionato 479 partite, segnato 9 gol e fornito 24 assist, il centrocampista umbro ha commentato così la decisione presa al termine di una scalata che lo ha visto partire dalla C fino ad arrivare in Europa League: “Si chiude il percorso iniziato tantissimi anni fa. Sono arrivato bambino, sono cresciuto qua e ora me ne vado uomo e padre. Mi sono trovato alla grande in una società che ha voglia di crescere e fare qualcosa di quasi, muovendosi unico un passo alla volta. Ho voluto, giorno dopo giorno, costruire un legame forte anche quando sembrava ci fosse la possibilità di andarmene. Ho avuto la fortuna di incontrare tante belle persone che ringrazio: gli Squinzi, gli allenatori, i miei compagni, i miei genitori che mi hanno messo sulla strada giusta portandomi a scuola calcio e mia moglie che mi ha completato rendendomi uomo e padre. Si aprirà un nuovo capitolo in un mondo in cui non so come si fanno le cose ma dove porterò l’esperienza che ho accumulato sul campo perché la società mi ha proposto qualcosa di bello”. C’è un pensiero in particolare che fa chiudere la carriera a Magnanelli con il sorriso oltre che con la voce rotta dalla commozione: “Non sono stato baciato da alcun talento particolare. Abbiamo vissuto alti e bassi in questi anni, rialzandoci sempre anche dopo le sberle. Sono orgoglioso perché ho fatto tutto a modo mio”.
L’imminente presente si chiama Milan, che al Mapei si giocherà lo scudetto. Magnanelli tranquillizza gli interisti: “Giocheremo per vincere. Non ci tireremo indietro. Se vinciamo è perché siamo il Sassuolo e abbiamo una squadra forte. Se perdiamo non vorrà dire che non abbiamo dato il massimo”. Sulla possibilità che si vocifera di vedere ritarata la maglia numero quattro: “Sarebbe una grandissima soddisfazione, ma qualsiasi scelta faranno non sarà un problema. Io ho preso il quattro tanti anni fa e non ho più lasciato il numero per scaramanzia. Già è dentro il mio cuore”. Chiusura sul futuro del Sassuolo: “Ho sempre pensato di lasciarlo in Europa. C’è mancato poco ma le basi per stare stabilmente nelle prime otto in futuro ci sono”