Vincere è difficile, confermarsi lo è ancor di più. Soprattutto se sei stato fermo 84 giorni per un infortunio. Matteo Berrettini ce l’ha fatta, dopo aver vinto a Stoccarda si è ripetuto al Queen’s. Sull’erba londinese il 26enne romano si è confermato campione, giocando un ottimo tennis, dimostrando di essere completamente a suo agio sui prati. Berrettini non perde sull’erba dalla finale di Wimbledon 2021, quando fu sconfitto da Djokovic. Inutile nascondersi, Matteo andrà sull’erba dell’All England Club tra i favoriti, se non il favorito, per la vittoria finale. Il tennista azzurro ha fatto vedere nelle ultime due settimana di aver affinato il rovescio in back e di essere ormai padrone del gioco di volo, due armi fondamentali sull’erba. Servizio e diritto non si discutono, un repertorio dunque completo per affrontare Wimbledon, dopo una settimana senza tornei.
Berrettini è il campione che l’Italia sportiva ha estremamente bisogno. Un esempio, per tutti. Faccia da bravo ragazzo, educazione e tanta voglia di vincere. Un punto di riferimento per il tennis e per tutto lo sport di casa nostra. Uno stimolo per gli altri azzurri della racchetta a dare sempre di più, a cominciare da Sinner. L’altoatesino sta vivendo un 2022 non facile, ma il tempo è dalla sua parte e sicuramente tornerà a farci vedere di cosa è capace. Nella valigia per Wimbledon Berrettini ha tutta la voglia di storia dello sport italiano, lì dove mai nessuno è riuscito nell’impresa più grande: vincere il più antico e prestigioso torneo del mondo. L’anno scorso è arrivato in finale, nello stesso giorno in cui l’Italia del calcio è diventata campione d’Europa. I ragazzi di Mancini non potranno riprovarci in Qatar, mentre Matteo si giocherà le proprie carte nel tempio del tennis mondiale. Berrettini do it better, sull’erba da quasi un anno è così. Non fermarti Matteo, non fermarti più.