E’ andata in archivio la 6.a giornata del campionato di Serie A 2022/2023 ed è già bufera su arbitri e Var. Il caso più evidente di questo primo scorcio di stagione è stato evidentemente il gol annullato a Milik contro la Salernitana: un errore molteplice e imperdonabile, che ha privato i bianconeri di una vittoria peraltro non meritata. La squadra di Allegri è stata sotto fino ai minuti di recupero contro quella di Nicola e alla fine è uscito fuori un pareggio dal gusto decisamente amaro. Al di là di quello accaduto domenica sera all’Allianz Stadium in casa Juve urge un’analisi e un’autocritica che non può essere nascosta da qualche magagna arbitrale, più o meno grande.
La Juventus è una squadra in calo da anni, piaccia o non piaccia, e i numeri li dimostrano senza fare neanche troppi sforzi. E’ necessario partire dalla stagione 2018/2019, con Allegri in panchina e l’arrivo di Cristiano Ronaldo, il ritorno del figliol prodigo Bonucci ad aggiungersi ad una squadra di giocatori forti come Chiellini, Khedira, Pjanic, Matuidi, Dybala e Mandzukic tra gli altri. I bianconeri vincono agevolmente il campionato con 90 punti, +11 sul Napoli secondo e vengono eliminati nei quarti di Champions League dall’Ajax. Stagione 2019/2020, Allegri viene sostituito da Sarri e la squadra resta più o meno quella dell’anno passato, in difesa arriva il grande colpo De Ligt c’è il ritorno di un altro figliol prodigo: Higuain. E’ un’annata condizionato dall’arrivo del Covid, il campionato è spezzato in due: la Juventus vince il nono scudetto di fila, con 83 punti, uno solo in più dell’Inter di Antonio Conte. In Champions League arriva un’altra eliminazione precoce, agli ottavi contro il Lione. Stagione 2020/2021, via Sarri ed ecco Andrea Pirlo in panchina, alcuni della vecchia guardia restano e si prova a ringiovanire la rosa. In campionato si acciuffa il quarto posto all’ultima giornata, grazie anche e soprattutto al suicidio del Napoli, che pareggia all’ultima giornata in casa contro il Verona. I punti sono 78, a Pirlo non basta vincere Supercoppa Italiana e Coppa Italia per guadagnare la riconferma e si punta sulla restaurazione: torna Allegri in panca. Stagione 2021/2022, il Conte Max 2.0 fatica tantissimo (eufemismo) a trovare la quadratura di una squadra che nel frattempo ha perso anche Cristiano Ronaldo. A gennaio via Kulusevski e Bentancur, dentro Zakaria (già ricollocato a nuova destinazione) e Vlahovic, strappato alla Fiorentina a suon di milioni. I punti in campionato sono 70 e in Champions League arriva un’altra eliminazione agli ottavi, stavolta contro il Villarreal. Estate 2022, mercato dai grandi nomi e dei grandi addii come Chiellini, De Ligt e Dybala: torna Pogba, arrivano Bremer, Di Maria e Paredes, ma il francese non ha giocato neanche un minuto, El Fideo è alle prese con gli acciacchi e l’ex Roma deve riprendere una confidenza con il campo, persa nelle ultime stagioni parigine.
La Juventus ha perso 20 punti nelle ultime tre stagioni in campionato, ha segnato sempre meno gol e Allegri viene additato dai tifosi come il responsabile numero uno di una squadra troppo spesso in cerca d’autore. In tutto questo c’è il silenzio sempre più assordante di Andrea Agnelli, che ormai ha lasciato il proscenio a Nedved e Arrivabene. “Abbiamo il dovere morale di vincere il campionato”, così Allegri qualche settimana fa, condizionato anche lui dall’entusiasmo estivo del calciomercato estivo bianconero. Chiesa e Pogba si rivedranno solo nel 2023 e il tecnico livornese deve fare con quello che ha fino a alla pausa per il mondiale qatariota, cercando di rimanere attaccato al treno scudetto e una qualificazione agli ottavi di Champions League tutt’altro che scontata. Sul piano della comunicazione il club bianconero invece dovrebbe far capire ai propri tifosi che la Juventus non è più l’armata quasi invincibile di qualche anno fa e di mettere da parte per un po’ slogan come “Vincere è l’unica cosa che conta” oppure “L’arbitro è l’alibi dei perdenti”, in attesa di tempi migliori e guardandosi bene allo specchio, riconoscendo i propri limiti. Il prima possibile.