La storia sono loro, parafrasando Francesco De Gregori è quello che sta succedendo al Marocco calcistico. Troppo impropriamente nel calcio si parla di favola o miracolo e questo è uno di quei casi, soprattutto se si parla della prima nazionale africana ad approdare in una semifinale dei Mondiali in 92 anni di storia. La squadra del c.t. Walid Regragui, 47 anni, che lo scorso agosto ha preso in mano i Leoni dell’Atlante portandoli a giocarsi il titolo iridato in Qatar. Non c’è davvero nulla di casuale nella selezione marocchina, ma proprio nulla. A cominciare dal portiere: Yassine Bounou, 31enne estremo difensore del Siviglia. Eletto miglior portiere della Liga spagnola della scorsa stagione, vuole dire aver battuto gente come Courtois e Ter Stegen. La difesa è imperniata sul capitano Saiss, con i propulsori Hakimi e Mazraoui, che giocano rispettivamente nel Paris Saint Germain e nel Bayern Monaco, non proprio due squadrette. A centrocampo c’è stata la definitiva consacrazione di Amrabat, metronomo instancabile della Fiorentina, che dopo un paio di stagioni opache è tornato quello ammirato nel Verona. Al suo fianco il talento di Azzedine Ounahi, gioiellino classe 2000 dell’Angers, che sta incantando tutti con le sue qualità.
Davanti c’è un trio decisamente ben assortito. A sinistra c’è Boufal, anche lui dell’Angers: estro e forza fisica e una maturazione completa alla soglia dei 30 anni. Il centroboa è Youssef En-Nesyri, 25 anni e un posto nella storia con il prodigioso balzo contro il Portogallo di Cristiano Ronaldo. A destra c’è l’elemento che fa esplodere la mistura chimica magrebina: Hakim Ziyech, 30 anni il prossimo 19 marzo e una classe così cristallina che aspettava solo una ribalta come quella in Qatar per mostrarsi nella sua pienezza. Non una corazzata, ma una squadra: attenta, vogliosa e concreta. Se prendi 1 solo gol in 5 partite, avendo affrontato Croazia, Belgio, Spagna e Portogallo, hai qualcosa di unico. Di Mondiale. La difesa è ancora la migliore difesa, forse anche per questo che nella patria del catenaccio (o ex patria) il Marocco del 2022 sta riscuotendo tutta questa simpatia. La sfida più difficile per gli uomini di Regragui è la prossima: contro la Francia, contro i Campioni del Mondo, contro la Madrepatria, contro Mbappè. I Leoni dell’Atlante, con uno straordinario seguito, sono pronti. E comunque vada, stavolta davvero, sarà un successo. Enorme, leggendario e storico.