863 giorni dopo la finale di Euro 2020 vinta a Wembley l‘Italia del calcio ha regalato finalmente una gioia ai suoi tifosi: la (sofferta) qualificazione agli Europei 2024, in programma in Germania dal prossimo 14 giugno. Gli azzurri giocheranno da campioni in carica e il 2 dicembre sapranno quali squadra affrontare nel girone eliminatorio. Una qualificazione soffertissima fino all’ultimo secondo e chissà cosa sarebbe accaduto se l’arbitro spagnolo Gil Manzano avesse concesso un possibile rigore nei minuti di recupero, una sconfitta che avrebbe rimandato l‘Italia agli spareggi di marzo. Meglio non pensarci e concentrarsi su quello che sarà. E’ stato un girone complicato dalla doppia, netta, sconfitta con l‘Inghilterra e dal malaugurato pareggio in Macedonia. Alla fine la differenza l’ha fatta la vittoria di San Siro contro l’Ucraina, che tra mille difficoltà si è dimostrata essere un’ottima squadra. A Leverkusen l’Italia è stata fedele alla sua tradizione, fatta di sofferenza e concretezza, facendo emergere le sgroppate di Chiesa che per chi ha qualche anno in più sembrava Domenghini a Messico 1970 e la solidità della strana coppia Acerbi-Buongiorno, con il capitano del Torino autore di una prestazione maiuscola all’esordio dal primo minuto con la maglia azzurra.
Ora per Luciano Spalletti viene il bello, pensare e costruire una nazionale competitiva da portare nell’estate germanica. Il materiale su cui lavorare c’è e anche di buona qualità. La difesa è imperniata su giocatori di assoluto livello come Donnarumma (le uscite Gigio, le maledette uscite), gli instancabili Di Lorenzo&Dimarco, l’esperienza di Acerbi e poi ci sono Bastoni, Mancini e Buongiorno. In mezzo Jorginho (i rigori non glieli fate tirare più per favore) si è ripreso la cabina di regia, con Cristante alternativa fatta di meno fosforo e più sostanza. Intoccabile Barella e out Tonali, c’è un posto come mezzala sinistra: Frattesi, Lorenzo Pellegrini e “Benjamin Button” Bonaventura, al momento, i candidati. In attacco Chiesa può e deve essere il leader tecnico e carismatico, confidando nelle definitiva esplosione e consacrazione del “Buitre” Raspadori e di Scamacca e sulla crescita di Zaniolo, avendo sempre Politano come preziosa certezza. Ci sono ancora 2/3 di campionato da giocare e quindi tutto il tempo per tanti di farsi notare ed emergere. Euro 2024 deve essere una tappa di avvicinamento ai Mondiali 2026 dove, con 48 squadre partecipanti, i 4 volte campioni iridati non possono assolutamente mancare dopo aver marcato visita in Russia e in Qatar. Tocca a Spalletti ora lavorare di taglio e cucito per arrivare pronti al prossimo 14 giugno. E poi l’ultima estate in Germania non andò proprio tanto male. Ma proprio per niente.