“Non dobbiamo reagire, eh, nervi saldi, dobbiamo rassicurare”, famosa citazione del film “Aprile” del 1998 diretto e interpretato da Nanni Moretti. Il regista e attore nativo di Brunico si riferisce al comportamento della sinistra italiana nella campagna elettorale per le elezioni politiche del 1996, svoltesi il 21 aprile di quell’anno e poi effettivamente vinte dalla coalizione guidata da Romano Prodi. Da 4 anni e mezzo a Milanello c’è un uomo che rassicura, o almeno ci prova, tutto e tutti e quest’uomo è Stefano Pioli. E’ da quando è stato nominato allenatore del Milan, che il tecnico parmigiano combatte con gli #out e con una campagna social contro di lui. Non è bastato riportare i rossoneri in Champions League, non è bastato lo scudetto, non è bastata la semifinale di Champions League. Si sottolineano i tanti derby persi, il 5-0-5, la distanza dall’Inter e gli infortuni in questo campionato e in generale una cattiva gestione delle risorse umane a sua disposizione. Oggi come oggi il Milan è secondo in classifica, nei quarti di finale di Europa League ed eliminato dall’Atalanta in Coppa Italia.
In estate il Milan ha cambiato tanto, sia a livello societario che a livello di rosa. Ricordando che Redbird è proprietario del Milan dal 31 agosto 2022 e che l’assetto amministrativo è ancora work in progress, come il ritorno di Ibrahimovic. Non giovano tutte le voci, più o meno fondate, intorno al club di via Aldo Rossi: si è andati dal tormentone per il rinnovo di Leao all’ultima inchiesta sul passaggio di mano Elliott-Redbird. Nel mezzo c’è Pioli, che ha ancora un anno di contratto e che ogni giorno deve dimostrare di essere all’altezza del blasone del club milanista. All’orizzonte c’è un mese di fuoco: Fiorentina, Lecce, Sassuolo, Inter e Juventus in campionato, insieme al doppio scontro con la Roma in Europa League. Pioli è esonerato da almeno 8 mesi, per la sua successione si sono fatti già tutti i nomi possibili e immaginabili, non proprio l’ideale per chi deve mantenere la barra dritta e giocarsi la conferma in poche partite. Stefano Pioli ha vinto con il Milan, Stefano Pioli ha perso con il Milan, Stefano Pioli ha restituito dignità al Milan, Stefano Pioli ci ha capito poco negli ultimi derby. Tutte verità incontestabili, come il fatto che Stefano Pioli verrà ricordato con affetto dai tifosi milanisti. Non da quelli degli #out e dei deprecabili insulti social, ma da quelli pronti a far tremare l’anima nel mese di Aprile. Il mese della verità per il diavolo.