Il momento non è dei più facili e felici Raphaël Varane, difensore francese arrivato quest’estate al Como da svincolato. Già le sue condizioni fisiche gli avevano impedito di essere inserito in lista per la Serie A, ma c’era comunque attesa per il suo debutto nel match di Coppa Italia contro la Sampdoria. Invece è finito tutto in pochi minuti. Di nuovo un infortunio. Di nuovo uno stop forzato. E così Varane si è arreso e ha deciso: ritiro definitivo dal calcio giocato.
A 31 anni, uno dei difensori più forti dell’ultimo decennio, ha vinto tanto: campione del mondo nel 2018 con la Nazionale francese, vicecampione del mondo nel 2022 e ha vinto la UEFA Nations League 2020-2021. Con la maglia del Real Madrid ha vinto tre campionati spagnoli, una Coppa del Re, tre Supercoppe spagnole, quattro Champions League, tre Supercoppe UEFA e quattro Mondiali per club. Fa parte del ristretto novero di calciatori capaci di vincere la Champions League e la Coppa del mondo nello stesso anno.
L’annuncio ufficiale del ritiro è stato dato proprio dal Como, che ha pubblicato una lettera del giocatore: “Dicono che tutte le cose belle devono finire. Nella mia carriera ho affrontato molte sfide, sono salito in cima a ogni occasione, quasi tutto doveva essere impossibile. Emozioni incredibili, momenti speciali e ricordi che dureranno una vita. Riflettendo su questi momenti, è con immenso orgoglio e un senso di appagamento che annuncio il mio ritiro dal gioco che tutti amiamo. Mi pongo ai massimi standard, voglio uscire forte, non solo aggrapparmi al gioco. Ci vuole una grande dose di coraggio per ascoltare il tuo cuore e il tuo istinto. Desiderio e bisogni sono due cose diverse. Sono caduto e risorto mille volte, e questa volta è il momento di fermarmi e appendere gli scarpini al chiodo con la mia ultima partita vincendo un trofeo a Wembley.Ho amato combattere per me stesso, i miei club, il mio paese, i miei compagni di squadra e i tifosi di ogni squadra per cui ho giocato. Dal Lens al Madrid al Manchester, e giocando per la nostra Nazionale. Ho difeso ogni distintivo con tutto me stesso e ho amato ogni minuto del viaggio. Il gioco ai massimi livelli è un’esperienza emozionante. Mette alla prova ogni livello del tuo corpo e della tua mente. Le emozioni che proviamo non le trovi da nessun’altra parte. Come atleti, non siamo mai soddisfatti, non accettiamo mai il successo. È la nostra natura e ciò che ci alimenta. Non ho rimpianti, non cambierei nulla. Ho vinto più di quanto avrei mai potuto sognare, ma al di là dei riconoscimenti e dei trofei, sono orgoglioso del fatto che, non importa cosa, ho mantenuto i miei principi di sincerità e ho cercato di lasciare ogni luogo migliore di come l’ho trovato. Spero di avervi resi tutti orgogliosi.E così, una nuova vita inizia fuori dal campo. Resterò con il Como. Solo senza usare i miei scarpini e parastinchi. Qualcosa di cui non vedo l’ora di condividere di più presto. Per ora, ai sostenitori di ogni club per cui ho giocato, ai miei compagni di squadra, allenatori e staff… dal profondo del mio cuore, grazie per aver reso questo viaggio più speciale di quanto i miei sogni più sfrenati avrebbero mai potuto prevedere“.