Oggi, 27 settembre, è un giorno speciale per Roma: il compleanno di Francesco Totti, nato nel 1976. Per i tifosi giallorossi, questo giorno è come Natale, un’occasione per celebrare il loro idolo con la speranza di rivederlo presto all’interno della società capitolina. Per oltre 25 anni, Totti è stato campione, capitano, bandiera e dirigente della Roma. Dal 2019, pur non ricoprendo più ruoli ufficiali nel club, continua ad essere un tifoso illustre e un simbolo eterno della squadra, che ricorda spesso il suo legame con la maglia giallorossa.
Totti dimostra fin da piccolo una passione innata per il calcio: a 9 mesi cammina già e a un anno riceve il suo primo pallone di cuoio con il simbolo della Roma. Nel 1981, all’età di 5 anni, gioca il suo primo torneo a Torvaianica, luogo delle vacanze estive della famiglia. Qui, sotto lo sguardo incredulo di compagni e allenatori, segna due gol e lascia tutti a bocca aperta.
Nel 1983, a soli sette anni, entra a far parte della sua prima squadra, la Fortitudo, dove inizia a mostrare doti calcistiche fuori dal comune. L’anno successivo approda alla Smit Trastevere, dove si afferma come un centrocampista talentuoso sotto la guida di Pergolotti e Paolucci. Il talento di Totti non passa inosservato, e ben presto la Lodigiani, terza squadra della capitale, si interessa a lui. Qui viene allenato da Emidio Neroni, che lo forma calcisticamente.
Nel 1989, mentre cresce la sua passione per la Roma e per il suo idolo Giuseppe Giannini, arriva l’offerta della Lazio. Tuttavia, per la gioia di mamma Fiorella e papà Enzo, anche la Roma si interessa a lui e Totti non ha dubbi: “Alla Lazio mai e poi mai!” A tredici anni, debutta con i Giovanissimi Romani di Franco Superchi e poi con i Giovanissimi Regionali. Nel Natale del 1990, Dino Viola, presidente della Roma, lo osserva con interesse e gli promette un futuro in Serie A.
Viola aveva visto giusto: Totti debutta in Serie A a soli 16 anni a Brescia sotto la guida di Vujadin Boskov, realizzando il sogno di una vita. Da quel momento, la sua carriera decolla: Carlo Mazzone, romano e romanista, lo fa esordire il 16 dicembre 1993, riconoscendone subito il talento. Nel 1994, Totti firma il suo primo contratto da professionista, e il suo legame con la Roma si rafforza. I tifosi iniziano a chiamarlo “er Pupone”, e la sua stella brilla sempre più luminosa.
Con l’arrivo di Fabio Capello nel 1999, Totti attraversa un periodo di transizione a causa di un infortunio, ma nonostante le difficoltà si conferma leader e trascinatore della squadra. Nella stagione 2000/2001, Totti porta la Roma alla conquista del suo terzo scudetto, segnando gol decisivi nei derby e in Champions League, tra cui quello memorabile al Santiago Bernabéu.
Diventato ormai simbolo della Roma e idolo dei tifosi, Totti colleziona record su record, festeggiando anche le 300 presenze in Serie A nel 2002. Nonostante gli infortuni e le critiche ricevute per vicende personali e il rendimento altalenante in Nazionale, Totti continua a rappresentare un punto di riferimento per tutti, dentro e fuori dal campo.
Francesco Totti è stato più di un calciatore: un simbolo per la città e per un popolo intero. Cresciuto nel quartiere di Porta Metronia, è riuscito a realizzare il sogno di tanti giovani romani, diventando una figura iconica grazie al suo talento e alla sua fedeltà ai colori giallorossi. La sua carriera e la sua vita personale, spesso sotto i riflettori, lo hanno reso un personaggio amato ma anche vulnerabile, sempre sotto l’occhio del pubblico.
Romani e romanisti si identificano in lui perché Totti è la Roma: ha la Lupa tatuata nel cuore, i colori giallorossi nell’anima, ed è stato, è, e sarà sempre il Capitano, il Bimbo de Oro, il Gladiatore giallorosso, il vero Re di Roma.
I 48 anni di Francesco Totti sono un’occasione per celebrare un mito vivente, il simbolo di una squadra e di una città.