Paulo Dybala è stato costretto a fermarsi a causa di un infortunio che ha colpito il tendine semitendinoso della coscia sinistra durante la sfida con il Cagliari. Il calciatore della Roma ha accusato un forte dolore, che ha destato da subito preoccupazione tra i tifosi e la squadra. Per fare chiarezza sulle implicazioni di questo tipo di infortunio e sui tempi di recupero, il dottor Simone Ripanti, ortopedico presso l’Ospedale San Giovanni di Roma, ha fornito un’analisi approfondita.
A suo parere, la lesione tendinea è un tipo di infortunio più complesso e più grave rispetto ad una lesione muscolare. “La lesione tendinea, a parità di grado, è più grave di quella muscolare- ha spiegato il medico– perché i tendini, a differenza dei muscoli, si rigenerano molto più lentamente. La guarigione non sarà rapida, e ci vorrà molto tempo prima che Dybala possa tornare in campo“.
Anche su terapie e tempi di recupero Ripanti è stato abbastanza chiaro dal momento che ha spiegato che per quanto riguarda la terapia, la strada più comune in casi come questo è quella conservativa: la parola d’ordine è riposo, a cui seguiranno sessioni di fisioterapia. Tecniche come la tecarterapia e gli ultrasuoni sono utilizzate per accelerare la rigenerazione del tendine, mentre l’uso dei fattori di crescita, attraverso l’iniezione di sangue centrifugato, potrebbe ridurre ulteriormente i tempi di recupero.
Inoltre, l’età di Dybala, 31 anni, non sembra influire in modo significativo sul recupero, almeno a livello di rigenerazione dei tessuti. Tuttavia, il medico ha sollevato un punto importante: il calciatore ha una storia di infortuni, e questo potrebbe rallentare il processo di guarigione. “Il problema principale non è tanto l’età, ma il numero di infortuni passati“, ha concluso Ripanti.
In conclusione Dybala dovrà affrontare un periodo di recupero lungo e difficile, con una prognosi che potrebbe variare in base alla gravità effettiva della lesione e alla risposta del corpo alla terapia.