Il 27 maggio 1923, 102 anni fa, si concludeva la prima edizione della 24 Ore di Le Mans, gara automobilistica destinata a diventare la più celebre prova di resistenza al mondo. Dopo un giorno e una notte di corsa ininterrotta, a imporsi furono i francesi André Lagache e René Léonard, alla guida di una Chenard & Walcker Sport, con 128 giri completati e una distanza totale di 2.209 chilometri, alla media di oltre 92 km/h.
Lì non bastava essere i più veloci. Bisognava resistere. Per 24 ore di fila. Senza sosta, senza cedimenti. Era questa la sfida, ed era qualcosa che il mondo dello sport non aveva mai visto prima.
La competizione era cominciata il pomeriggio del 26 maggio, in condizioni difficili: nei giorni precedenti, la pioggia aveva impedito lo svolgimento delle prove ufficiali. Le auto, quasi tutte scoperte e prive di tergicristalli, affrontarono un tracciato in terra battuta reso fangoso dalla pioggia. Durante la notte, la visibilità fu un altro ostacolo: i fari delle vetture, compromessi dall’umidità e dal fango, misero in crisi molti equipaggi.
Quando la bandiera a scacchi sventolò alle 17:00 del 27 maggio, si era conclusa molto più di una gara. Era nata una nuova idea di sport, basata sulla tenuta, sulla regolarità, sulla strategia e sulla capacità di adattamento. Una sfida continua tra macchina, pilota e tempo.
A più di un secolo di distanza, la 24 Ore di Le Mans continua a scrivere la sua storia. L’edizione 2025 si correrà nel weekend di sabato 14 e domenica 15 giugno confermando il fascino intatto di una competizione che, dal 1923, non ha mai smesso di mettere alla prova il limite umano e meccanico.