Accadde oggi. Era il 19 giugno 1938, 87 anni fa. Il teatro, lo stadio Olimpico Yves du Manoir di Colombes, a nord-ovest della capitale francese. L’Italia affrontava l’Ungheria nella finale, nella sfida decisiva della terza edizione della Coppa del Mondo. Silvio Piola e Gino Colaussi segnarono due gol ciascuno, regalando agli Azzurri il successo definitivo. Fu una vittoria netta, frutto di una squadra compatta e ben guidata, capace di gestire con freddezza anche la pressione della finale. Durante l’incontro, i due capitani Giuseppe Meazza e Gyorgy Sarosi, effettuano il saluto iniziale davanti all’arbitro. Accanto alla palla, su un trespolo, comparve un cartello con la scritta “Coupe du Monde”: si trattava di una delle prime esperienze documentate di branding nel calcio.
E così, il calcio cominciava ad uscire dallo stadio e ad affacciarsi nel mondo della comunicazione e della promozione. Quel torneo fu anche un punto di svolta nel modo di raccontare il calcio. Il secondo gol di Piola nei quarti contro la Francia, è passato alla storia come “il tuffo” e venne immortalato da una fotografia diventata poi simbolo. Quel gesto confermava che il calcio era pronto ad entrare nell’epoca della rappresentazione visiva, a diventare spettacolo e immagine pubblica.
Con quella vittoria del 1938 Vittorio Pozzo diventava l’unico commissario tecnico della storia a vincere due Mondiali consecutivi. Il primo fu il trionfo casalingo del 1934.
Il suo lavoro andava oltre l’aspetto tattico: Pozzo era costruttore di squadra, selezionatore di uomini. La sua gestione fu fondamentale nel creare un gruppo solido, capace di imporsi.
Italia 1938: gli eroi
Piero Pasinati, Amedeo Biavati, Bruno Chizzo, Gino Colaussi: gli eroi della finale, il giorno dopo, passeggiano per le vie di Parigi. I fotografi li immortalano sorridenti. Sono giovani, ma già leggenda.
Il calcio, da quel momento, non sarà più solo competizione: sarà memoria, immaginario, racconto collettivo.
Il podio mondiale
L’Italia era campione del mondo. Dietro di lei, al secondo posto l’Ungheria seguita da Brasile e Svezia. Dopo il trionfo del 1938, la Coppa Rimet restò in Italia per ben 12 anni, dato che il Mondiale successivo si disputò solo nel 1950, a causa dello scoppio della seconda guerra mondiale.
Nazionale Italiana ieri e oggi
Oggi, 19 giugno 2025, l’Italia cerca una nuova partenza. Cambiato il commissario tecnico, fuori Spalletti dentro Gattuso, cambia l’assetto, ma resta almeno al momento, ancora incerta la direzione.
Colpisce vedere quanto forte fosse quella Nazionale del 1938, e quanto fragile sembri oggi la nostra.
Ma la storia resta lì. I ricordi dei successi anche, come quello del 2006. E la storia dovrebbe ricordarci e ricordare chi siamo, da dove veniamo e dove potremmo e dovremmo tornare.