Un vero e proprio terremoto: nessuno immaginava che il consiglio di amministrazione della Suzuki in Giappone decidesse, seduta stante, di chiudere “tout court” il progetto MotoGP alla fine del 2022. Diretta e senza fronzoli, nel pieno stile giapponese, anche la modalità con cui la decisione è stata comunicata alla squadra, che era impegnata nei test a Jerez de la Frontera.
Nessuno nel team si aspettava una notizia del genere, che ha scioccato non solo i diretti interessati, ma tutto il mondo della MotoGP. Le ragioni vanno ricercate nel contesto economico deteriorato da due anni di pandemia, rimane però lo sconcerto per il futuro di decine di persone che lavorano nel team, gente che ha dedicato tempo, lavoro e una passione smisurata, plasmando una squadra che ha vinto un Mondiale nel 2020 con Mir e che è un riferimento per tutti nel paddock. I due piloti Joan Mir e Alex Rins non faticheranno a trovare una sistemazione, soprattutto il primo (che è il candidato ideale per essere affiancato a Marc Marquez in Honda). Ma viene difficile pensare al mercato piloti, in un momento così difficile per tante persone.
Fonte: Sky Sport