Mai banale, ma proprio mai. D’altronde è lecito aspettarselo per uno che ha deciso finali di Champions League e Mondiali e che ha anche segnato la storia calcistica con qualche “colpo di testa” non proprio ortodosso. Zinedine Zidane non sarà il prossimo allenatore del Paris Saint Germain. Al Khelaifi ha cercato di convincere in tutti i modi Zizou a sedersi sulla panchina di uno dei club più ricchi del mondo, ma il berbero dagli occhi di ghiaccio ha risposto di no. Zidane vuole essere il commissario tecnico della Francia, ma senza interferire sul lavoro dell’ex compagno Didier Deschamps. La nazionale transalpina dovrà difendere il titolo iridato in Qatar e gli ultimi risultati in Nations League hanno messo in discussione Deschamps e allungato su di lui l’ombra di Zidane.
Dopo il no di Zizou il Psg, in attesa di licenziare ufficialmente Pochettino, ha virato su Galtier che avrebbe già fatto le sue richieste (si legga alle righe Botman e Renato Sanches). Quali potrebbero essere le ragioni del rifiuto di Zidane al Psg? Innanzitutto all’ombra della Tour Eiffel è in atto l’ennesima rivoluzione dirigenziale, dopo il secondo divorzio da Leonardo. C’è stata l’agognata conferma di Mbappè, ma ci sono tanti giocatori da sistemare e le isterie di Neymar, il tutto in un progetto tecnico difficilmente decifrabile e Zidane ha forse il legittimo timore di bruciare quanto di buono fatto al Real Madrid. Più comodo ricominciare dalla Francia, che ha un serbatoio di talenti enorme e in cui non si devono far convivere le superstar di tante nazionalità diverse. Non sarà stato certo facile per Zidane dire di no al Psg, almeno per il momento, ma per uno come lui nulla deve apparire scontato. Davvero nulla.