Nel giorno in cui l’Inter ha chiuso per l’arrivo di Mkhitaryan, per lo svincolato armeno contratto di 2 anni, scoppia il caso Calhanoglu. In una lunga intervista il centrocampista turco ne ha avuto per tutti, da Ibrahimovic ai suoi ex tifosi del Milan, fino al suo attuale allenatore. Il numero 20 nerazzurro si è dilungato molto su Ibrahimovic, a suo dire troppo provocatorio nei sui confronti durante i festeggiamenti dello scudetto milanista. Calhanoglu ha poi rincarato la dose nei confronti dello svedese, dicendo che il suo contributo al tricolore milanista è stato nullo. Ibra non ha avrà giocato tutte le partite, ma 8 gol in 23 presenze e soprattutto l’assist per il gol di Tonali a Roma contro la Lazio smentiscono quanto detto dal turco. Calhanoglu si è lamentato del fatto che i tifosi del Milan non urlavano mai il suo nome, forse dimenticando che nel suo periodo migliore in rossonero le partite si giocavano a porte chiuse. E ‘ sempre antipatico decidere chi apre una polemica, ma la sua esultanza dopo il rigore del derby di andata non ha fatto altro che far aumentare l’acredine dei tifosi milanisti verso di lui.
Calhanoglu ne ha avute anche per Simone Inzaghi, dicendo che il derby di ritorno è stato perso perché il tecnico nerazzurro aveva sostituito lui e Perisic, frasi poi smentite dallo stesso turco. Forse la delusione per la mancata vittoria dello scudetto è ancora troppo forte e Calhanoglu avrebbe fatto meglio a ponderare meglio le parole usate durante l’intervista a Tivibu Spor. Parole che potrebbero avere anche delle conseguenze sul mercato nerazzurro. L’Inter potrebbe anche pensare di cedere Calhanoglu, arrivato a parametro zero dal Milan nello scorso mercato estivo. In quest’ottica può leggersi l’acquisto di Mkhitaryan, che per caratteristiche tecnico-tattiche è il perfetto sostituto del turco. Secondo Calhanoglu alcune sue parole sono state travisate o mal interpretate, ma se l’emozione ostacola il ragionamento, la rabbia obnubila il cuore e la bocca. Si attendono repliche alle parole del turco, Milan-Inter non finisce mai. Ma proprio mai.