Alle 13:00 italiane, Jannik Sinner affronterà per la prima volta il 22enne cinese Yunchaokete Bu, che da lunedì sarà il numero 69 della classifica mondiale. Nato a Bortala, nello Xinjiang, Bu è cresciuto rapidamente negli ultimi due anni, lavorando presso l’accademia di Juan Carlos Ferrero, ad Alicante. Questa settimana, ha raggiunto un traguardo storico per il tennis cinese, diventando il primo tennista della sua nazione a qualificarsi per la semifinale del China Open e il primo a battere due giocatori top 20 nello stesso torneo su cemento da quando è stata istituita la classifica ATP, nel 1973.
Bu ha compiuto enormi progressi da quando ha iniziato a lavorare con Ricardo Ojeda Lara presso l’accademia di Ferrero. È passato dal numero 277 al numero 96 in due anni, e con la semifinale di Pechino ha già assicurato la sua ascesa al numero 69 del ranking ATP. Durante il torneo, ha sconfitto Lorenzo Musetti negli ottavi e il top ten Andrey Rublev nei quarti di finale con il punteggio di 7-5, 6-4.
Questa semifinale rappresenta un evento storico per la Cina, e gli organizzatori hanno deciso di programmare l’incontro tra Sinner e Bu sul Centrale del “Capital Group Diamond” alle 19:00 locali (le 13:00 in Italia).
Un’ascesa sorprendente per Bu Yunchaokete, classe 2002, che è una delle rivelazioni più interessanti del tennis cinese. Prima di questa impresa a Pechino, Bu aveva vinto tre tornei Challenger: a Seul nel 2023, a Wuxi in Cina ad aprile e a Granby, in Canada, a luglio 2024. A settembre, ha fatto il suo debutto in un torneo del Grande Slam agli US Open, superando le qualificazioni e perdendo poi contro Casper Ruud.
Bu, conosciuto come “Bert” dagli americani, ha mostrato grande emozione durante questo torneo, soprattutto quando ha sconfitto Rublev. Dopo la vittoria, si è portato la mano all’orecchio, chiedendo l’ovazione del pubblico, un momento che ha descritto come indimenticabile. “Mi stavo godendo il momento”, ha detto Bu, ricordando di aver guardato il cielo prima del match contro Rublev, la sua prima partita in notturna.
Nonostante abbia ammesso di preferire l’erba, in particolare quella di Wimbledon, Bu ha dimostrato di saper dominare anche il cemento. Solo la scorsa settimana è arrivato in semifinale all’ATP 250 di Hangzhou, un torneo che lo ha visto scoppiare in lacrime di gioia dopo aver raggiunto questo traguardo.
La storia di Bu è segnata da difficoltà personali e da una forza interiore straordinaria. Nato nella regione autonoma dello Xinjiang, Bu appartiene all’etnia mongola e, come da tradizione locale, non ha un cognome. La sua vita è stata segnata dalla perdita prematura del padre e dall’assenza della madre, che si è risposata e si è trasferita altrove. Cresciuto dai nonni, che non parlavano mandarino, Bu ha ricevuto un’istruzione presso un SOS Children’s Village a Urumqi, dove ha imparato a leggere e scrivere. È qui che ha sviluppato la sua passione per il tennis e il calcio, ispirato da Andy Murray e Lionel Messi.
La sua determinazione lo ha portato a lasciare casa e a trasferirsi nello Zhejiang, a quasi 4.000 chilometri di distanza, per inseguire il sogno di diventare un tennista professionista. “Sarebbe difficile credere in te stesso se nessuno lo avesse fatto prima”, ha confessato Bu, rendendo omaggio a chi ha sempre sostenuto il suo percorso.
Ora, Bu si troverà di fronte a un altro test cruciale: la sfida contro il numero uno al mondo, la semifinale contro Jannik Sinner. Il tennista altoatesino è alla ricerca della finale agli Atp di Pechino e parte favorito. Bu ricorda un unico precedente contro Sinner: “Eravamo junior e mi sconfisse in meno di un’ora“, ha raccontato con un sorriso. Ma oggi Bu non è più un giovane inesperto; è un tennista in forte ascesa che sta scrivendo una nuova pagina di storia per il tennis cinese.
Il pronostico per questa sfida è l’esito OVER 18.5 GAMES