“40 anni sono un’età terribile, perché diventiamo quello che siamo veramente”, chissà cosa ne pensa Cristiano Ronaldo dos Santos Aveiro, per tutti Cristiano Ronaldo, che oggi raggiunge il fatidico traguardo dei 40 anni. Lui continua a fare quello che ha cominciato a fare più di 20 anni fa con lo Sporting Lisbona, ovvero fare tanti gol. Una carriera fatta di tantissime reti, tantissimi trofei alzati (personali e di squadra), qualche inciampo e quella sensazione famelica di dover primeggiare. Sporting Lisbona, Manchester United, Real Madrid, Juventus, ancora Manchester United fino all’avventura dorata in Arabia con l’Al-Nassr. Tra club, nazionale maggiore e nazionali giovanili, Cristiano Ronaldo ha collezionato 1297 presenze segnando 941 reti, con una media di 0.73 gol a partita, cifre spaventose per un atleta straordinario. CR7 ha fatto della cura maniacale del suo fisico una sua personale religione, d’altronde non si arriva a 40 anni a giocare (comunque) nel calcio professionistico ed essere (ancora) un perno della propri nazionale.
E’ stato centro di gravità permanente in ogni squadra di cui ha indossato la maglia, chiaramente il momento più fulgido è stato con il Real Madrid, dove ha vinto Champions League e Pallone d’Oro a profusione. L’abbiamo visto in Italia, con la maglia della Juventus, molto bene nelle prime 2 stagioni, coronate con lo scudetto, un po’ meno nelle altre, prima di lasciare l’Italia per tornare al Manchester United. Cristiano Ronaldo è stato il protagonista di un eterno duello con Leo Messi, dentro e fuori dal campo. Due modi diversi, quasi opposti, di essere fuoriclasse: l’applicazione contro il talento, la strapotenza fisica contro il genio, il cannibalismo contro la predestinazione. Non sapremo mai chi avrà vinto questa sfida, ognuno dei due fenomeni ha i suoi ammiratori e i suoi detrattori. Si può solo ringraziare di averli visti per tanti anni in campo e che la sorte li abbia preservati da gravi infortuni.
Oggi Cristiano Ronaldo è un signore di 40 anni, ultramilionario, che si diverte a segnare in Arabia, alla ricerca costante di record e miglioramenti, un insegnamento per tutti noi che ci spesso ci arrendiamo a pigrizia e scuse di ogni genere. Auguri CR7, il mondo del calcio (e forse non sono del calcio) è un posto migliore grazie a te. Magari nei prossimi 40 ne segna altri 941, chissà.