I golfisti del prestigioso circuito del PGA Tour battezzano un nuovo fine settimana di gare prendendo parte al The Genesis Invitational dal prestigioso montepremi di 9,3 milioni di dollari. La storica kermesse, nata nel lontano 1926 con il nome di Los Angeles Open, vede ai nastri di partenza un field ridotto di 120 partecipanti scelti mediante inviti. Potrà partecipare solo chi rientra in determinati standard di selezione, ad esempio chi ha vinto Major o tornei di spessore nelle passate stagioni, chi ha fatto parte dei team di Ryder Cup, chi occupa la top ten nell’attuale FedEx Cup point list, sino agli 8 ticket d’ingresso selezionati dagli sponsor.
Al termine del primo round sul percorso par 71 del Riviera Country Club di Pacific Palisades, comanda la classifica un ottimo Sam Burns. L’americano chiude il giro d’esordio con lo score di -7 (64 colpi) mettendo a segno un eagle, 7 birdie e 2 bogey. Seconda piazza a due colpi di distanza dal leader per il connazionale Max Homa e per l’inglese Matthew Fitzpatrick.
Buone notizie per Francesco Molinari. Il torinese chiude la prima tornata in 12esima piazza con il punteggio di -3 (4 birdie, un bogey) e potrà affrontare il secondo round cercando di attaccare quantomeno la top ten. Stesso score dell’italiano per il colombiano Sebastian Munoz, e per gli americani Jordan Spieth, Keegan Bradley, Talor Gooch e Brooks Koepka. Sorride anche Adam Scott; l’australiano, detentore del titolo e 2 volte vincitore del The Genesis Invitational, occupa il 19° posto con il punteggio di -2.