Manca solo la validazione del Governo per confermare il nuovo protocollo che permetterà la ripresa degli allenamenti collettivi del calcio.
La riunione della Lega Calcio di ieri, a cui hanno partecipato 72 persone, fra dirigenti e medici della Serie A, ha redatto il documento, nonostante le numerose divergenze d’opinione. Si attende solo il sì dal Comitato Tecnico Scientifico.
Tra le novità, due in particolare più importanti: la possibilità di effettuare allenamenti liberi sul campo, senza distanziamento minimo fra i calciatori. Solo l’allenatore e gli appartenenti allo staff tecnico dovranno stare a due metri l’uno dall’altro, indossando la mascherina.
L’altra prevede che, in caso di positività di un giocatore al Covid-19, dopo avere isolato il soggetto interessato, il resto del gruppo andrà in ritiro, dove comunque potrà continuare ad allenarsi. Per due settimane saranno sottoposti tutti a tamponi ogni 48 ore, oltre ad esami sierologici da effettuarsi una prima volta all’accertata positività e da ripetersi dopo dieci giorni.
In attesa dell’ok dal Comitato Tecnico Scientifico, tutti i club proseguiranno con gli allenamenti individuali, a parte il Parma che porterà i calciatori in ritiro per le sedute collettive, applicando l’unico protocollo già passato al vaglio del Governo, ma di fatto non riconosciuto da tutte le altre 19 squadre di Serie A.
La Lega conferma la data del 13 giugno per la ripresa del campionato, ma con un dettaglio da chiarire: il nuovo dpcm vieta le partite fino al 14. L’argomento dovrà, senza ombra di dubbio, essere affrontato al più presto dal Premier Conte, Gravina e il presidente della Lega Dal Pino. Martedì Conte sarà alla Camera per un’informativa e mercoledì si riunirà il Consiglio Federale.