Un mese e 8 partite forse sono troppo pochi per dare giudizi definitivi, però i segnali sono più che incoraggianti. La Roma vince anche contro il Torino, è a meno 4 punti dalla zona Champions League e negli ottavi di finale di Europa League. Non si poteva chiedere molto di più al primo mese da mister romanista a Daniele De Rossi, chiamato per il non proprio facile post-Mourinho. L’ex centrocampista e capitano della Roma si è subito immerso in una realtà che conosce molto, ma molto bene. Una sola sconfitta, peraltro contro l’Inter, e tanti giocatori rigenerati a cominciare dal capitano di oggi: Lorenzo Pellegrini. Il numero 7 è tornato al centro del villaggio dopo essere stato messo ai margini da Mourinho e anche accusato, neanche troppo velatamente, dallo Special One di essere stato “anello debole” della catena romanista nel periodo finale della sua gestione. Contro il Torino si sono rivisti anche Smalling e Renato Sanches, fini qui oggetti misteriosi in questa annata. Tutto bello? Tutto risolto? Certamente no, anche contro i granata la Roma ha subito gol e ha vinto grazie ad un Dybala in versione supereroe.
L’abbraccio tra l’argentino e De Rossi sembra aver sancito l’inizio del nuovo corso a Trigoria. Danielino contro il Toro, forse per la prima volta, ha tradito tante emozioni e facendo gonfiare con orgoglio la sopita vena romanista. Il 4-3-3 spallettiano sembra aver dato nuova linfa ai giocatori, perfino il sempre compassato Cristante da l’idea di essere molto più propositivo e quella vocazione alla tensione è stata messa in soffitta. Marzo, banale ma è così, sarà un mese decisivo: tra il 2 e il 14 ci saranno Monza, Brighton, Fiorentina e ancora Brighton. In queste 4 partite si capirà ancora meglio se De Rossi è davvero Prospero o è solo un Caronte qualsiasi. Una cosa è certa, per ora le vedove lusitane se ne devono stare zitte e buone. Come gli direbbe anche Damiano dei Maneskin, tifoso romanista e uno che vuole vedere la vena gonfia almeno fino al 26 maggio. Poi si vedrà.