Il 20 novembre 1969 i giornali brasiliani e non solo dedicarono titoli entusiastici ad un traguardo raggiunto da Pelé.
Uno dei più celebri fu: “La Luna? Già vista. Pelé? Mai visto!”, un commento ironico che relegava l’atterraggio dell’Apollo 12, avvenuto lo stesso giorno, in secondo piano rispetto all’impresa calcistica. Questo titolo sottolineava l’importanza del calcio in Brasile, capace di superare persino eventi di portata globale.
Il tutto perché il 19 novembre 1969 al Maracanã di Rio de Janeiro, Pelé, leggendario attaccante brasiliano, segnò il suo millesimo gol durante una partita tra il Santos e il Vasco da Gama nel torneo “Roberto Gomes Pedrosa”. Quel momento, celebrato come “O Milésimo”, non rappresentò solo un traguardo personale, ma divenne un simbolo nazionale, capace di unire un intero Paese e rafforzare la figura di Pelé come ambasciatore globale del calcio.
L’attesa per il gol numero 1.000 era alta. Pelé, con 999 reti già segnate in carriera, era la principale attrazione della serata. La partita, inizialmente competitiva, passò in secondo piano rispetto all’evento storico che tutti aspettavano. Al minuto decisivo, il Santos ottenne un calcio di rigore.
Il Maracanã ammutolì mentre Pelé si preparava a tirare contro Edgardo Andrada, il portiere argentino soprannominato “El Gato”, che fino a quel momento si era dimostrato un ostacolo quasi insormontabile. Con calma glaciale, Pelé calciò e insaccò il pallone. L’esplosione di gioia dei 65.000 spettatori fu immediata. Il gioco si fermò, e Pelé dedicò il gol ai bambini poveri del Brasile, dimostrando la sua sensibilità umana oltre alle sue straordinarie doti calcistiche.
“O Milésimo” non fu soltanto un gol, ma un evento epocale che consolidò Pelé come icona globale. La sua carriera, con 1.281 reti ufficiali, ha lasciato un’eredità unica. Quella notte al Maracanã fu la perfetta sintesi del potere dello sport: un momento capace di unire persone, superare barriere e celebrare l’eccellenza.